sabato 16 maggio 2020

STEP #16 UN PROTAGONISTA


Il genio dei grandi innovatori è ciò che permette alla società di essere in continua evoluzione; questi uomini e donne hanno la straordinaria capacità di stravolgere (volontariamente o spesso del tutto inconsapevoli) le vite di moltissime persone nel quotidiano e, nel caso del tessere uno di questi "protagonisti" è certamente Richard Arkwright. A rappresentazione del tessile abbiamo scelto proprio lui anche per la sua tenacia imprenditoriale la quale, nonostante la modesta condizione economica familiare, gli ha permesso di finanziarsi tutti i suoi progetti e di accumulare una fortuna all'epoca inestimabile.

RICHARD ARKWRIGHT: PROTAGONISTA DELLA RIVOLUZIONE TESSILE

Richard Arkwright
Nacque nel trentaduesimo anno del 1700 in una famiglia numerosissima: egli era il tredicesimo figlio (anche se purtroppo solo in sette sopravvissero); e anche per questo non poté permettersi di andare a scuola, tuttavia il padre lo mandò da suo cugino Ellen per imparare a leggere e scrivere. Inizia a lavorare presso un barbiere del Lancashire e già nel 1750 riesce ad aprire un suo  negozio per mettersi in proprio. In questi anni inventa una lozione impermeabile per tingere le parrucche (allora molto di moda): si tratta di uno dei primi successi che gli aprono la strada ad una stabilità economica per sperimentare future idee.
 Nel 1768 assieme a John Kay, rivolge il suo interesse imprenditoriale verso le macchine per la cardatura e la filatura, e già l'anno successivo a Nottingham riesce a brevettare il suo primo telaio idraulico che automatizzava molti dei processi manuali abbassando sensibilmente il costo dei filati; il macchinario pone i presupposti per la crescita esponenziale dell'industria del cotone. Tra il 70 e il 75 riprende la cardatrice di Lewis Paul e arriva a brevettare un sistema in grado di prendere i batuffoli di cotone e di trasformarli in fibre pronte ad essere filate. Nel frattempo per cercare di espandersi, con l'aiuto di due grossi produttori di magliera (Strutt e Need) e 12.000 delle sue sterline, costruisce un mulino ad acqua a Crompton ovviamente per alimentare i suoi telai: era finalmente giunto a meccanizzare tutte le fasi della filatura, il successo fu notevole e molti cercarono di imitarlo, solo nel 75 gli fu riconosciuto ufficialmente il brevetto. Per rendere l'idea del suo successo, egli fu invitato un po' per tutta la Scozia per avviare mulini cotonieri. Anche in Inghilterra il successo è notevole: il mulino a birkacre raggiunge 600 dipendenti, tuttavia quest'ultimo a causa di rivolte operaie fu distrutto nel 79, infatti l'innovazione portava gravissime conseguenze sulla popolazione: servivano moltissimi meno operai e sopratutto non era richiesta alcuna abilità particolare, con un conseguente calo delle assunzioni e delle paghe. Oltre i già citati, Richard Arkwright emise moltissimi altri brevetti che difese in lunghe battaglie legali, ma gli furono riconosciuti solo parzialmente, arrivò a scontrarsi anche con Thomas Higs (un altro inventore tessile di quell'epoca), questo però non gli impedì di accumulare delle ricchezze altissime. Nel 1777 introduce la macchina a vapore nel suo stabilimento nel Derbyshire, ma non con il fine di attivare direttamente i macchinari quanto piuttosto per riempire le gora la quale spingeva la ruota del mulino.
Nel 1786, ormai scaduti molti dei suoi brevetti ottiene due onorificenze: Cavaliere e Sheriff of Derbyshire (1787). Muore nel 1792 a 59 anni lasciando in eredità circa 500.000 sterline derivate dai diritti intellettuali delle sue idee.



La principale fonte di questo post è la pagina dedicata a Sir Richard Arkwright di wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Arkwright



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