venerdì 8 maggio 2020

STEP #13 NEL SETTECENTO



Il settecento, con la rivoluzione industriale, ha visto stravolgere le sorti della tecnologia di tutti gli ambiti produttivi, e la tessitura non fa eccezione; anzi essa fu uno dei maggiori settori a beneficiarne e uscirne profondamente mutato; quando parliamo di rivoluzione infatti intendiamo un meccanismo che, modificando alcuni fattori, rende impossibile ritornare allo stato precedente, una reazione irreversibile se vogliamo; e ciò si concretizza nel mondo tessile nella meccanizzazione dei telai, cosa che comportò ad un'industrializzazione della produzione e una maggiore accessibilità dei tessuti per il popolo e, a questo punto, ritornare al metodo artigianale, non era più un'opzione. Ma non solo, indirettamente ciò permise alla società di ridefinire il ruolo della donna nelle fabbriche. Studiamo allora i principali fenomeni di questo secolo d'innovazioni che al meglio caratterizzano il nostro percorso.


UN'ANTICIPAZIONE PRE-RIVOLUZIONE: LA SPOLETTA VOLANTE
Trattasi di un'invenzione formalmente precedente alla data formale della rivoluzione (1731), ma già molto attinente al processo che sta per avviarsi. Inventata da John Kay consisteva in un pezzo di legno affusolato, chiamato navetta, che conteneva una spoletta in cui era avvolto il tessuto. La navetta
Una spola tradizionale
veniva lanciata percorrendo continuamente l'ordito; inizialmente attuato da leve o pedali, in seguito diventerà completamente automatizzato.

Ai giorni nostri si tratta di un meccanismo ancora utilizzato nei telai invariato nel principio ma con materiali differenti: un piccolo manufatto metallico attivato da aria compressa o leve apposite.

Tuttavia almeno inizialmente fu abbastanza bistrattato dai tessili dell'epoca perchéportava vantaggio solo nel processo di tessitura
e non di filatura.
Una spola moderna







Ecco due brevi video da You Tube che mostrano il metodo della spola volante azionata dal tecnico:https://www.youtube.com/watch?v=khiEAEqdkZY

https://www.youtube.com/watch?v=RXyWAOwuN6A

LA RIVOLUZIONE DEL FILATO: LA "SPINNING JENNY"
Anche conosciuta in italiano come "Giannetta"(il nome fu dato alla macchina dagli inglesi Highs e  Hargreaves in onore della figlia tessitrice di Highs: Jenny) rappresenta l'ultima premessa per meccanizzare completamente il processo produttivo: essa infatti premetteva a un solo operatore di lavorare su 8 rocchetti, sino ad arrivare, nelle forme più avanzate, sino a 120.
La Giannetta


Qui sulla sinistra un modello tedesco nel museo di Wuppertal.













GLI EFFETTI DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: IL FILATOIO IDRAULICO DI ARKWRIGHT


Filatoio di Arkwright
(diritti di Chris55 di Wikipedia)


Sir Richard Arkwright era solo un semianalfabeta ma la sua geniale conoscenza della meccanica gli permisero di creare a brevettare il primo filatoio automatico nel 1769. Il funzionamento di base consisteva di un telaio di legno alla sommità del quale erano disposte in senso orizzontale quattro bobine portanti il nastro. La caratteristica più interessante di questa macchina è pero la capacità di essere alimentata da forze idrauliche permettendo inoltre di superare i limiti della "spinning Jenny" creando tessuti molto più robusti; questa macchina fu un catalizzatore della rivoluzione industriale, l'azienda stessa per cui lavorava Arkwright crebbe fino a 600 dipendenti e complessivamente la sua geniale idea gli fruttò un patrimonio di circa 2 milioni di sterline dell'epoca; queste informazioni sono molto utili a rendersi conto della portata dell'evento appena innescato.










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L'obiettivo di questo post è completare il discorso pubblicitario cominciato nello step #05  presentandovi qualche elemento pubblicitari...