In questo post esamineremo la presenza della tessitura nella storia antica, quindi andando a prendere in esame i principali popoli vissuti tra il 3500 a.C. e il 500 d.C.
Questo post non si propone di essere esaustivo sulla materia, la quale richiederebbe una trattazione estremamente vasta, ma bensì una generale carrellata delle tappe più significative; durante la lettura segnaleremo eventuali approfondimenti che il lettore potrà arbitrariamente decidere di approfondire per completare a piacere con gli argomenti di maggiore interesse.
I PRIMI STRUMENTI
Il primi elementi tessili, comuno a tutti i popoli, erano la conocchia (o rocca) e il fuso impiegati per il filare: sostanzialmente il compito della rocca era quello di reggere la matassa durante la filatura e lasciare libere le mani del filatore. Si trattava di un bastone con una gabbietta in cima attorno al quale si legava la massa; poteva essere fatta di canna o un qualsiasi tipo di legno. Inoltre un laccio o un anello che tenesse la matassa compressa.
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Una conocchia |
MEDIORIENTE
Partiamo con i Sumeri i quali erano soliti vestirsi con un capo chiamato "
Kandis" ovvero una sorta di vestito monospalla lungo fino alle caviglie impreziosito a volte da ricami.
Questo tipo di vestiario fu adottato da moltissime popolazioni. La kandis degli Assiro-Babilonesi era tendenzialmente più elaborata e presentava frange e drappi; inoltre l'abito diventa indicatore del prestigio sociale essendo composto di materiali più o meno ricchi a seconda della ricchezza del singolo individuo.
Più evoluti ancora i Persiani, che portavano una Kandys corta sotto la quale indossavano i pantaloni, chiamati Anaxyrides, e sopra a tutto un mantello molto lungo con bordi in pelliccia, annodato sul davanti con dei lacci.
I Fenici furono un popolo dall'inclinazione mercantile, e seppero arricchire il loro abiti con pregiate stoffe e colori vivaci; sopratutto la porpora, la quale si può ricavare da un mollusco (immagine a destra) fu una colorazione estremamente apprezzata da moltissimi che rappresenterà a lungo ricchezza ed eleganza.
CINA
La Cina fu la prima ad apprendere la lavorazione della
seta si pensa attorno al 3000 a.C. la quale si otteneva tramite la bachicoltura. La sua richiesta fu sempre crescente e questa divenne ben presto un materiale di lusso adibito al vestire i personaggi più importanti e ricchi come gli imperatori. Essa si prestava molto bene a formare tessuti, ad esempio il velluto.
Riportiamo il link di Wikipedia per una trattazione a 360 gradi sulla seta
https://it.wikipedia.org/wiki/Seta
GIAPPONE
L'abito più conosciuto è il kimono, che significa significa “abito” ne esistono numerose varietà ed utilizzato ancora oggi anche se in rare occasioni. La parola kimono significa letteralmente “vestito” e cominciò ad essere utilizzata nel 19° secolo per distinguere gli abiti giapponesi da quelli degli occidentali detti yōfuku. Si ottiene dall’unione di pezzi di tessuto rettangolari, questo non esalta le curve del corpo come tendono a fare gli abiti occidentali: al contrario le nasconde completamente.
(un esempio ci kimono sulla destra)
Un interessante approfondimento su tutte le tipologie di abito giapponese
http://www.casazen.com/giappone_tradizionale/tessuti_giappone.htm
Sui vestiti e sul kimono
http://www.casazen.com/giappone_tradizionale/vestiti_giapponesi.htm
http://www.casazen.com/giappone_tradizionale/kimono.htm
AMERICA
I loro abiti di uso quotidiano erano molti semplici: le donne indossavano sottane lunghe fino al ginocchio e gli uomini perizomi; di solito, entrambi i sessi non si coprivano il petto e la schiena. In particolari occasioni, gli uomini portavano i gambali, pezzi di stoffa lunghi e larghi, avvolti attorno a ciascun arto inferiore e sostenuti da giarrettiere appese alla cintura. Se faceva freddo, per proteggersi uomini e donne si gettavano sulle spalle il matshigoté, una specie di mantello.
Iconico è certamente il copricapo di penne: questi copricapi venivano indossati in occasione di cerimonie, danze e parate, qualche volta si portavano anche in battaglia, come dimostrazione di coraggio: infatti, essendo molto vistosi, rendevano coloro che osavano esibirli un facile bersaglio per
il nemico.
(un esempio di "falda" la parte superiore di una veste a due pezzi)
EGITTO
Il forte caldo che caratterizava la regione di sviluppo degli egizi impattò fortemente sul loro vestire i quali prediligevano vesti molto leggere: gli uomini gonnellini o perizomi che solo in seguito si allungarono fino alle caviglie, il torace spesso era coperto da un tessuto di lino e inizialmente non venivano indossate calzature, successivamente fu introdotto il sandalo. Le donne invece indossavano tuniche lunghe a talvolta aderenti le quali si arrichirono di disegni e colori con il passare del tempo.
I faraoni indossavano vesti diverse rispetto al popolo perché doveva simboleggiare il loro legame con il divino e l'elemento più significativo era il copricapo.
L'egitto è anche il più antico "produttore" di arazzi del mondo e in particolari quelli scritti in lingua "copta" mostravano una notevole abilità di tessitura di disegni complessi.
Ecco un piccolo approfondimento che si collega all'ambito della moda
https://www.aton-ra.com/egitto/approfondimenti-antico-egitto/42-approfondimenti-egitto-vari/239-tessuti-moda-abiti-antico-egitto.html
GRECIA
Le vesti greche erano anche loro molto semplici, non venivano cucite bensì drappeggiate attorno al corpo e in linea di massima non vi erano grosse differenze tra i due sessi.
Anche se molto simili tra loro esistevano due principali tonache, una per gli uomini e una per le donne: rispettivamente il chitone e il peplo. Il primo era una lunga tunica di lana con un'unica cucitura altezza spalle. Il peplo era anch'esso una tonaca e arrivava fino alle caviglie talvolta arricchito con qualche dettaglio di natura orientale (il polos), il senso veniva sostenuto da una fascia la quale serviva anche a coprire l'apertura del vestito.
Il copricapo anche era molto utilizzato per ripararsi dai forti raggi solari.
ROMANI
Concludiamo il nostro percorso con la civiltà romana, qui le differenze tra uomini e donne sono più nette. Gli uomini indossavano la tunica o la toga, quest'ultima era riservata ai cittadini romani, erano quindi esclusi gli stranieri e gli schiavi e anche chi era esiliato ne perdeva il diritto; per tutti gli altri rimaneva la tunica. I materiali più utilizzati erano lana e lino, e per i più ricchi seta e cotone, in genere ci si vestiva con due tuniche una sopra l'altra, una intima (subucula) e un'altra esterna (tunica exterior).
Per quanto riguarda le donne, analogamente ai greci anche loro utilizzavano una fascia per il seno e un perizoma, per il resto del corpo anche loro indossavano due tuniche ma con qualche variazione, in genere la seconda non arrivava fino ai piedi. Per le giovani spose esisteva la "recta" una tunica bianca più succinta e sprovvista di maniche.
Riportiamo la pagina di Wikipedia fonte per una completa trattazione dell'argomento:
https://it.wikipedia.org/wiki/Abbigliamento_nell%27antica_Roma
ULTERIORI LINKS
Segnaliamo un ulteriore approfondimento il blog "Abbigliamento nel tempo" raggiungibile tramite
questo link il quale tramite opere interattive affronta un interessante approfondimento sui tessuti, le materie prime e i commerci nelle popolazioni antiche.